sabato 23 giugno 2007

Basta bulgari e rumeni...

Milano. Penati (Ds): porre limitazione a ingresso rumeni e bulgari

"La criminalita' non nazionale sta diventando la piaga del nord" e in particolare dell'area metropolitana milanese, come emerge dagli ultimi dati del ministero dell'Interno. Un problema che rischia di aggravarsi, secondo il presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, se non si mette un freno al libero ingresso di bulgari e rumeni, che da gennaio possono entrare nel nostro paese senza Visto. "Chiediamo che il Governo italiano rinegozi con Romania e Bulgaria la possibilita' di una moratoria cosi' che per i prossimi due anni non sia consentito ai cittadini di questi paesi di entrare senza il Visto, che si restringa cioe' la libera circolazione dei flussi verso il nostro paese". E' l'appello lanciato dal presidente Penati, oggi durante una conferenza stampa con l'assessore alla sicurezza Alberto Grancini. "Se il flusso e' initerrotto non si puo' controllare. Ne sistemiamo 100 e ne arrivano altri mille: e' come svuotare il mare con un cucchiaino". Secondo il presidente della Provincia "il flusso di immigrati e' maggiore nel nostro Paese forse anche perche' siamo gli unici a garantire la libera circolazione". Molti Paesi infatti hanno gia' chiesto la moratoria, tra cui la Spagna, l'Olanda, la Danimarca, l'Austria e la Germania. E la Francia, sebbene non abbia chiesto la moratoria ha comunque nesso delle restrizioni alla libera circolazione". Il presidente diessino, sapendo di abbracciare un tema caro al centro destra, ci tiene a precisare che la "sicureza non e' ne' di destra ne' di sinistra. Anzi e' assolutamente di sinistra. Perche' i cittadini piu' esposti sono quelli che non abitano in centro, e la sera tornano a casa tardi dopo aver lavorato tutto il giorno, in autobus. Non quelli che entrano dal garage privato con il telecomando". E sebbene sia vero che Penati di sicurezza parlava anche prima delle ultime amministrative, e' altrettanto vero che dopo quel voto anche la sinistra ha cambiato atteggiamento, sapendo a penalizzarla e' stata anche la politica sulla sicurezza.

Un mito ahah

È l’ennesima offesa al patrimonio capitolino. Circa un mese fa sfregiata la fontana della Barcaccia. Sorrenti: «Non siamo un parco divertimenti» Rally su Trinità dei Monti, oltraggio a Roma Un colombiano ubriaco, al volante della sua Toyota, percorre quasi tutta la scalinata e viene denunciato per danneggiamenti

L’episodio, che ha già suscitato un mare di polemiche, è accaduto all’alba. Secondo la ricostruzione fatta dalla municipale, il ragazzo alla guida di una Toyota Celica, proveniva da via Sistina. Giunto all’altezza della scalinata, ha girato a sinistra pensando che la strada continuasse fino a giù. Ma dopo qualche gradino, si è reso conto che c’era qualcosa di strano. Ha bloccato l’auto e con l’aiuto di alcune persone che si trovavano a Trinità dei Monti ha tentato di riportarla su. Viste le obiettive difficoltà, il gruppetto ha preso la decisione di spingere la macchina fino alla Barcaccia. Nel frattempo l’allarme era già scattato e ad aspettare il colombiano c’era un vero e proprio esercito, formato da tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine. La polizia municipale, dopo aver controllato i documenti della Toyota, ha ritirato la carta di circolazione allo straniero, perché l’auto risultava senza revisione. F.D.G. ha pagato anche in prima persona: sottoposto all’etilometro è risultato positivo. Gli è stata quindi tolta la patente ed è stato denunciato per danneggiamento di monumenti artistici e guida in stato di ebbrezza. Sul posto poco più tardi è giunta anche la Sovrintendenza ai Beni culturali, che ha visionato la scalinata, riscontrando lievi danni.
Del resto non è un buon momento per i monumenti di questo francobollo capitolino. Esattamente un mese fa, infatti, ad essere stata presa di mira da parte di quattro extracomunitari ubriachi era stata proprio la fontana monumentale della Barcaccia del Bernini, «ferita» con un cacciavite. L’impresa del colombiano, invece, aveva già tre precedenti. Nel 1963 il maresciallo Spatafora a bordo della Ferrari della polizia, aveva sceso la scalinata in auto per inseguire un rapinatore. Nel 1993, invece, era stata percorsa da un nomade che aveva rubato una Mercedes ed era inseguito dai carabinieri. Dieci anni più tardi un romano aveva imboccato per errore Trinità dei Monti alla guida di una Bmw, ma si era fermato sulla prima terrazza.