martedì 3 luglio 2007

Avellino: sassi dal cavalcavia, fermato un giovane marocchino

Tragedia sfiorata sul raccordo autostradale Avellino - Salerno per una coppia di avellinesi, 23 e 21 anni, la cui auto è stata colpita, stamattina, da un grosso sasso lanciato da un cavalcavia.

Fermato un trentaduenne di origine marocchina che ai carabinieri ha detto di "lanciare le pietre per gioco". Il giovane alla guida è riuscito ad evitare che l'auto, una Mercedes, uscisse fuori strada e a fermarsi sulla corsia di emergenza dove ha prestato soccorso alla fidanzata rimasta ferita al volto e alle gambe dalle schegge del parabrezza andato distrutto. Il giovane ha lanciato l'allarme e grazie all'intervento dei carabinieri della compagnia di Avellino, giunti sul posto con due pattuglie, è stato bloccato appunto un trentaduenne di origine marocchina pronto a lanciare altre tre grosse pietre dallo stesso cavalcavia.

Ragazze aggredite Arrestato tunisino

Bologna
via irnerio Un tunisino di 23 anni è stato arrestato con l'accusa di aver molestato due ragazze e di avere tentato di rapinarle. È stata una guardia giurata a fare arrestare il nordafricano dalla polizia.

Tutto si è svolto sabato notte, intorno alle 2.40, tra via via Irnerio e piazza XX Settembre
Dalle parole ai fatti
Le due ragazze, di 20 e 18 anni, stavano passeggiando in compagnia di un amico. Il nordafricano le ha avvicinate, all'inizio hanno scambiato qualche chiacchiera, poi però lo straniero ha tentato un approccio vedendo respinto. A quel punto il ragazzo ha iniziato a seguire il gruppo di amici, facendosi sempre più insistente, fino a toccare le ragazze, palpeggiandole e pizzicandole. Le giovani hanno quindi reagito con forza e sono scappate. Arrivati in via Galliera il tunisino - M. M., originario di Sfax - si è fatto più aggressivo, e ha tentato di strappare lo zaino a una delle due giovani. Il gruppo ha reagito fisicamente all'aggressore, ancora tentando di allontanarsi.
L'arresto
Solo quando sono arrivati in piazza XX Settembre, però, c'è stato l'intervento risolutivo di una guardia giurata che ha bloccato l'uomo fino all'arrivo del 113. Ma il tunisino ha ingaggiato una colluttazione anche con i poliziotti. Alla fine lo straniero, che ha precedenti ed è gravato da un ordine di carcerazione, è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale, tentata rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni finalizzate alla resistenza.
Le due ragazze, entrambe residenti a Bologna, oltre alla paura hanno riportato diverse ecchimosi e contusioni nel corso dell'aggressione; la più grave guarirà in una settimana. Leggere ferite anche per uno degli agenti e l'arrestato, con prognosi rispettivamente di tre e di sette giorni. Ansa

Piacenza, 17enne massacra ragazza

La assale in casa con un ferro da stiro

Tragedia a sfondo sessuale a Piacenza. Un 17enne ha aggredito con un ferro da stiro, riducendola in fin di vita, una ragazza di 20 anni. Il giovane, suo vicino di casa, è penetrato nell'abitazione della ragazza e, forse respinto in un suo approccio, si è avventato sulla vittima di nazionalità albanese, massacrandola. Il minore è stato arrestato dalla polizia, sull'allarme dato dalla sua stessa madre.

Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, l'aggressore è entrato all'interno della camera della giovane passando da una finestra di casa sua ad una finestra dell'abitazione vicina usando come appoggio il tubo esterno del gas. Probabilmente attratto ma respinto dalla vittima, ha colpito ripetutamente alla testa la 20enne albanese con un ferro da stiro. Poi è ritornato nella sua abitazione con gli abiti insanguinati.

La mamma del ragazzo, spaventata alla vista del figlio in quelle condizioni, ha telefonato al 113. La polizia si è trovata davanti una scena raccapricciante, la ragazza albanese era stesa nella camera da letto in un lago di sangue: e' stata ricoverata all'ospedale di Piacenza in prognosi riservata. Il minorenne è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio.

Centinaia di auto per trasportare droga

Organizzazione criminale, con un giro d'affari di un milione di euro, individuata dalla Guardia di Finanza di Perugia

Che il problema droga fosse, in Umbria, come un iceberg, con la parte maggiore immersa, l’avevamo supposto. Ma non credevamo che l’organizzazione che sta dietro ed alimenta e crea la tossicodipendenza potesse essere così estesa e dotata di mezzi. Una dotazione strumentale, così grande come quella accertata dalla Guardia di Finanza di Perugia, presuppone un grande mercato, una estesa quantità di utenti, centinaia, se non migliaia, di persone che “sanno” e che, purtroppo, tacciono. Un giro di affari di oltre un milione di euro è la stima attuale, sicuramente da aggiornare.
Sono state sequestrate infatti, dal Gruppo investigativo criminalità organizzata - sezione antidroga - del Nucleo polizia tributaria, 431 autovetture, utilizzate da una organizzazione di spacciatori, di media e grossa cilindrata, immatricolate a partire dal 2005.
Il quantitativo di droga (50 chilogrammi, soprattutto hascisc e marijuana): le persone arrestate (28) e quelle denunciate (altre 32), se messe in rapporto con le auto a disposizione, lasciano intendere che l’operazione della GdF, coordinata dal sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Perugia, Antonella Duchini, non si fermerà qui. La droga, di tutti i tipi, sarebbe arrivata in Lombardia soprattutto dalla Spagna per essere poi smistata, attraverso corrieri e piccoli spacciatori, in Emilia Romagna e nelle altre regioni del Centro Italia (Toscana, Umbria e Lazio). L’autoparco di centinaia di vetture "pulite", era ubicato soprattutto in Lombardia, ed intestate a quattro degli arrestati, tre milanesi ed un nordafricano. Oltre alle 431 sequestrate gli inquirenti sono alla ricerca di circa altre 200 auto. Le indagini sono durate più di un anno e mezzo.

S. MARIA C.V.: ALBANESE TENTA SEQUESTRO 12enne IN PIENO CENTRO STORICO

Un immigrato albanese, Behar Shamini, di 34 anni, residente da tempo a Teano (Caserta), è stato arrestato da agenti del commissariato di S.Maria Capua Vetere con l'accusa di tentativo di sequestro di una ragazza di 12 anni. L'episodio è accaduto nel centrale corso Garibaldi di S.Maria Capua Vetere. Shamini, secondo le indagini coordinate dal dirigente del commissariato Roberto Gentile, ha avvicinato la ragazza che si stava dirigendo in una salumeria e dopo averle rivolto apprezzamenti l'ha invitata a prendere un gelato. L'uomo ha ripetuto la richiesta anche dopo che la ragazza, effettuate le compere, si è avviata verso casa. E proprio nelle adiacenze della propria abitazione che Behar Shamini, visto che erano vani i tentativi di convincere la ragazza a seguirlo, l'ha afferrata per un braccio, trascinandola per alcuni metri. La ragazza ha cominciato a gridare, ha richiamato l'attenzione della madre che affacciata al balcone ha seguito la scena e di alcuni passanti. L'albanese è allora fuggito ma lo hanno rintracciato poco dopo i poliziotti accorsi subito sul posto su segnalazione di un passante. (25 giugno 2007-18:40)

TRIESTE, MORTE DONNA: ARRESTATI DUE RUMENI

(AGENZIA GRT) Due rumeni senza fissa dimora, sono stati arrestati dai Carabinieri di Trieste nel corso di indagini scattate dopo la morte di Cristina Perco, la donna di trentasei anni ricoverata all'alba del 16 Giugno scorso all'ospedale di Cattinara per lesioni gravissime. La Perco è rimasta in coma per tre giorni e poi è morta. Pur mancando lesioni evidenti e visibili sul corpo della donna, i Carabinieri hanno avviato indagini sospettando che fossero la conseguenza di una lite con un convivente.

ALCAMO: RAPINA A COLPI DI MAZZA DI FERRO, ARRESTATI 2 RUMENI

ALCAMO (TRAPANI) (ITALPRESS) - I carabinieri hanno fermato due cittadini rumeni sospettati di avere aggredito, armati di coltello e di una mazza di ferro, e poi rapinato, mercoledi' notte ad Alcamo, nel trapanese, tre persone che hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso. In manette, per rapina aggravata dall'uso di armi, sono finiti Nicolae Patrona, di 33 anni, e Cornel Talpa, di 35 anni. Le indagini, che hanno portato alla loro identificazione, sono scattate dopo che le tre vittime, tutte con profonde ferite, si sono recate in ospedale per essere medicate. Una delle persone aggredite presentava una profonda ferita alla fronte e perdeva sangue. I tre hanno raccontato di essere stati malmenati con calci e pugni, colpiti con un coltello ed una mazza di ferro, e derubati di circa 850 euro in contanti. A due di loro sono stati diagnosticati otto giorni di prognosi. I carabinieri, che hanno eseguito alcune perquisizioni, hanno trovato e sequestrato la mazza di ferro. Uno dei due rumeni fermati, Cornel Talpa, nell'ottobre del 2004 era gia' stato arrestato per sequestro di persona a scopo sessuale e condannato a quattro anni di reclusione, ma e' stato scarcerato nel febbraio scorso.