giovedì 28 giugno 2007

L´holding delle carte di credito

Meo Ponte

I codici intercettati spediti via mail per spese all´estero
Contestata l´associazione a delinquere
Il bottino supera i 14 milioni di euro, 3mila le card contraffatte
Nasce dal misterioso tentativo di uccidere il titolare di un´agenzia di viaggi l´articolata indagine dei carabinieri della Compagnia di Mirafiori culminata nella scoperta di una rete internazionale specializzata nella clonazione dei codici delle carte di credito. E´ infatti indagando sull´aggressione subita il 16 dicembre 2005 da Adriano Del Testa, titolare della Adri e Ame Viaggi di corso Maroncelli 32, accoltellato da tre slavi che gli investigatori hanno portato alla luce l´organizzazione capeggiata da Gheroghe Chimou ed Eugen Salop, entrambi romeni che, grazie a due abilissimi tecnici informatici, Catalin Ilie e Claudiu Lucas in grado di utilizzare al meglio sofisticati skimmer e altri lettori di bande magnetiche, è riuscita a violare migliaia di conti correnti in Italia e all´estero. L´inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Padalino che ha accorpato le indagini del pm Arnaldi di Balme (che il 9 marzo 2006 aveva ordinato l´arresto di Gheorghe Chimou e del complice italiano Cassarino Gallo) del pm Castellani (autore il 15 maggio 2006 della cattura di Giorgio Metastasio, un altro italiano membro della gang) e del pm Tibone (che il 13 giugno 2006 aveva incriminato Marian Valentin Subtirelu, un altro «clonatore»), si è conclusa per ora con 19 arresti con l´aggravante dell´associazione a delinquere, il sequestro di 3.600 codici clonati e di 300 carte di credito e bancomat che secondo una prima valutazione avrebbero potuto fruttare un bottino di altre 14 milioni di euro. Impossibile quantificare i soldi succhiati dai conti correnti dall´organizzazione che aveva la base logistica a Bacau, in Romania, ma contava su ramificazioni internazionali.
«Un gruppo con struttura piramidale - scrive il gip Dante Cibinel nella sua ordinanza di custodia cautelare - il cui vertice è ubicato in Romania, dedito in particolare all´installazione di apparecchiature atte a intercettare comunicazioni intercorrenti tra sistemi informatici, in particolare circuiti interbancari e alla realizzazione di cloni di carte di credito...». Il giudice poi entra nei dettagli: «La clonazione poteva avvenire in due modi: mediante contraffazione totale (ovvero oltre che nella banda magnetica anche nel supporto plastico) di una esistente carta di credito di cui il sodalizio era in possesso e mediante il cosidetto "skimming", cioè l´uso di una specifica apparecchiatura tecnica denominata skimmer che, posizionata all´interno delle apparecchiature POS degli esercizi commerciali o degli sportelli Atm, all´atto del pagamento da parte del cliente "catturava" e memorizzava il contenuto del supporto magnetico della carta di credito utilizzata e il successivo riversamento dei dati così memorizzati su una carta di credito di illecita provenienza...». Le intercettazioni telefoniche hanno permesso agli investigatori di scoprire che i codici intercettati venivano spediti via sms, per chat o via e-mail. Quelli presi in Italia erano utilizzati in paesi esteri e viceversa quelli clonati in Europa o in America erano poi usati nel nostro paese. Ed è lo stesso gip a delineare il profilo dell´organizzazione scrivendo: «Si riusciva a ricostruire la struttura del gruppo criminale composto nella sua compagine organizzativa dai seguenti cittadini romeni: Chimoiu Gheroghe e Salop Eugen, capi organizzatori del sodalizio, Lucas Claudiu e Ilie Catalin, partecipi al sodalizio in qualità di esperti informatici, Subtirelu Marian Valentin e Costantin Traian, addetti al reperimento in Italia e all´estero di codici cloni, incaricati anche del riversamento dei dati su badge da consegnare agli altri associati, Murgui Giani, Petcu Haralambe, Nita Florin Catalin e Popescu George Andrei, incaricati di effettuare prelievi o acquisti adoperando le carte clonate di volta in volta fornite dagli altri associati i cui ricavati venivano consegnati ai capi organizzatori, ottenendo in cambio un corrispettivo in denaro...». E degli italiani Cibinel dice: « Metastasio Giorgioe e Gallo Cassarino Alessandro, addetti essenzialmente al reperimento in Italia di codici cloni e al loro riversamento su supporti magnetici e anche al reperimento di esercenti di esercizi commerciali compiacenti al fine di installare le apparecchiature per la cattura dei codici nei suddetti esercizi dietro un corrispettivo....».

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