giovedì 28 giugno 2007

TENTATO RAPIMENTO NEONATA: ZINGARE SPARITE E NUOVO PROCESSO

(AGI) - Lecco, 16 giu. - Seconda udienza lunedi' prossimo del nuovo processo alle due giovani zingare che il 7 febbraio 2005 in centro Lecco tentarono di rapire una bimba strappandola dalla culla che stava spingendo la mamma. Le due donne erano gia' state processate con rito direttissimo ma la Cassazione aveva annullato la sentenza per difetto di motivazione e ritenendo la proposta di pena accolta dal Giudice Monocratico Maria Cristina Sarli troppo esigua rispetto alla gravita' dei fatti. Per questo il processo e' da rifare. Una vicenda che fece parecchio clamore attirando anche l'attenzione nazionale se non altro perche' le due zingare furono scarcerate subito dopo la sentenza. Da allora hanno fatto perdere le tracce. I fatti si svolsero sul sagrato della Basilica di San Nicolo', a Lecco. Erano le 11.30 di un venerdi'. Una donna, trentenne residente in citta', stava passeggiando non lontano dalla propria abitazione, spingendo la carrozzina con dentro la figlioletta di sette mesi.

Improvvisamente fu stata accerchiata da tre nomadi, una alle spalle e le altre due sbucate da un cespuglio. La piu' 'anziana', Sineta Caldaranu, lancio' l'ordine alle complici, Copalea Sopirla e una dodicenne: ''Prendi bimbo, prendi bimbo''. La giovane mamma, vistasi accerchiata conscia del pericolo reagi' afferrando tra le braccia la figlioletta per poi sferrare un calcio negli stinchi alla nomade piu' vicina.
Infine spinse con forza il passeggino facendosi largo fra le due malviventi che le si erano parate davanti. Quindi aveva chiamato il 113. Alle 12.25 i poliziotti individuarono e bloccarono le zingare. Il Pm Luca Masini, ottenne dal Gip la convalida dell'arresto per tentato di sequestro di persona. Ma il giorno dopo al termine del processo per direttissima e il patteggiamento della pena per 'tentata sottrazione di minori, il Giudice dispose l'immediata scarcerazione. Da qui le polemiche con la scesa in campo anche della Lega Nord che organizzo una fiaccolata l'insegna dello slogan: 'Giu' le mani dai nostri bimbi'. Fu polemica anche con il Procuratore dei Minori, Giovanni Ingrasci' che ''sulla base della documentazione disponibile e su quanto affermato dalla mamma della neonata'' configuro' l'episodio come ''minacce ma non certo un tentativo di sequestro o di sottrazione di minore'' nel valutare la posizione della zingarella dodicenne che non fu neppure indagata perche' al di sotto dell'eta' minima prevista per la punibilita' di un minorenne. Nella prima udienza del nuovo processo, svoltasi il 14 febbraio scorso, l'avvocato difenfensore d'ufficio delle due nomadi, Flavio Natali, aveva chiesto che gli atti processuali compiuti nel febbraio di due anni fa, compresa la derubricazione del reato e relativo patteggiamento, mantenessero la loro validita' e fossero riesaminati dal nuovo Giudice, Manuela Rossi. E che lo stesso riempisse la 'lacuna' del difetto di motivazione rilevata dalla Suprema corte. Di parere diverso il Procuratore capo, Annamaria Delitala, che non si oppose al riesame del patteggiamento, dicendo pero' no alla derubricazione del reato da tentato sequestro di persona a tentata sottrazione di minore. (AGI)

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