Ma la tragedia è proseguita. L’uomo si è disfatto della sua vittima, gettandola in un cassonetto della spazzatura, in via della Magliana. La donna, stordita per le botte e impaurita, ha iniziato a urlare e a disperarsi. Fortunatamente i suoi lamenti sono stati sentiti dai passanti che l’hanno soccorsa e condotta all’ospedale San Camillo.
I reati contestati a Osmanovic dal pm Staffa sono minacce, violenza sessuale aggravata, lesioni, maltrattamenti e sequestro di persona. Per queste accuse l’imputato bosniaco è stato condannato con rito abbreviato a quattro anni di reclusione dal giudice dell’udienza preliminare Donatella Pavone. Il gup ha anche disposto un risarcimento del danno di 50mila euro in favore della vittima costituitasi parte civile nel giudizio e assistita dall’avvocato Geraldine Pagano. La vicenda non è che il culmine di quattro anni di maltrattamenti, oggetto delle contestazioni per cui il bosniaco è imputato. Secondo l’accusa, Osmanovic avrebbe sistematicamente sottoposto l’ex compagna «a un regime di maltrattamenti, picchiandola, umiliandola, pretendendo da lei rapporti sessuali violenti e minacciandola di morte».
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