sabato 9 giugno 2007

Arrestati 5 cinesi

Civitanova Marche: Raffica di controlli ai tomaifici cinesi. 5 arresti

Civitanova Marche | Il blitz è scattato in contemporanea alle 22 di ieri, su quattro laboratori, ove sono stati sorpresi una cinquantina di cittadini cinesi in piena attività lavorativa.

Dopo le ultime attività condotte dalla Stazione Carabinieri di Civitanova Alta, l'otto maggio scorso, che avevano scoperto un tomaificio fantasma che ospitava all'interno anche un luogo di culto, le indagini nella comunità cinese sono state approfondite al fine di individuare altre strutture che certamente erano presenti nella zona, viste le copiose frequentazioni del luogo di culto, ma che non erano stati individuati ancora i siti. Servizi di Osservazione e Pedinamento hanno consentito di localizzare altri tre edifici, apparentemente civili abitazioni, di fatto luoghi di lavoro insalubri e destinati alla realizzazione di calzature e tomaie.

Stante la presenza di numerosissimi presumibili clandestini, il controllo è stato pianificato ed organizzato dalla Compagnia di Civitanova che ha messo in campo gli stessi militari della città alta, i suoi reparti dipendenti ma anche i carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Macerata. Il blitz è scattato in contemporanea alle 22 di ieri, su quattro laboratori, ove sono stati sorpresi una cinquantina di cittadini cinesi in piena attività lavorativa.

In due appartamenti, siti in Civitanova marche zona industriale "A" alla Via Maestri del lavoro, in particolare, ove si presumeva fossero impiegati numerosi clandestini che condividevano spazi angusti adibiti sia a laboratorio che dormitorio, venivano trovato venticinque clandestini che sono stati fermati ed accompagnati presso gli uffici del Nucleo operativo di civitanova per il fotosegnalamento e la comparazione con il sistema AFIS. La presenza massiccia di militari ha consentito che nessuno dei presenti riuscisse a guadagnare la fuga, ivi compresi i due proprietari dei due tomaifici che impiegavano esclusivamente clandestini. Si tratta di due "imprenditori" cinesi, presenti alle attività lavorative (X.Y. di 34 anni ed S.F. di 20 anni entrambi muniti di permesso di soggiorno e residenza a Civitanova), di cui non è stato semplice chiarirne la posizione in quantotentavano di camuffarsi fra la manovalanza.

Ad essi viene contestato losfruttamento di manodopera clandestina ed il favoreggiamento della permanenza di clandestini in Italia e per tali motivi sono stati tratti in arresto e posti a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di
turno presso il Tribunale di Macerata. Altri tre cittadini cinesi sono stati tratti in arresto poiché nonostante espulsi non avevano ottemperato ai decreti di espulsione emessi dai Prefetti di Ancona, Prato e Macerata. Anche loro tradotti alla casa circondariale di Camerino a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Il laboratorio e i macchinari sono stati sottoposti a sequestro giudiziario.

La contemporanea presenza dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro e l'immediata identificazione dei datori di lavoro, ci ha consentito di elevare a loro carico, immediatamente, anche tutte le sanzioni amministrative legate al "lavoro nero". Le onerose attività di polizia giudiziaria, identificazione, vigilanza ed accompagnamento in Questura per l'espulsione dei clandestini hanno visto impegnati circa 40 militari di questa Compagnia che, ancora in queste ore, stanno ultimando le incombenze di rito. Il controllo odierno è stato sicuramente fra i più onerosi degli ultimi mesi ma ha consentito soprattutto di individuare in flagranza di reato gli sfruttatori che, spesso, provano a farla franca.

08/06/2007

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