giovedì 7 giugno 2007

Marocchina segregata in casa dopo finto matrimonio

Maggio 07

Marocchina segregata in casa dopo finto matrimonio, arrestati marito e complice
Alessandria - Due marocchini sono stati arrestati dalla polizia di Alessandria perchè ritenuti responsabili di sequestro di persona, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tentata violenza sessuale.
L’arresto è avvenuto nell’ambito dell’operazione denominata "Mimosa and freedom", relativa ai matrimoni bianchi, cioè matrimoni combinati tra connazionali per estendere la cittadinanza al nuovo coniuge irregolare, sotto pagamento di migliaia di euro; una forma di immigrazione irregolare, che si è sviluppata in Francia dagli anni ’80 e che coinvolge soprattutto magrebini. Per poter emigrare in Europa le donne versano somme tra i 9.000 ed i 12.000 euro per matrimoni a distanza che le facciano beneficiare del ricongiungimento familiare. Dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno, vengono abbandonate dai mariti, che una volta divorziati si risposano più volte per intascare i soldi.
Era una ragazza marocchina la vittima liberata dalla Polizia: Perla, 20 anni, dopo essersi sposata con questa “formula” con il connazionale Mohammed Idrissi 35enne residente in Alessandria, frazione San Giuliano Vecchio, sarebbe stata trattenuta contro la sua volontà in un alloggio di Alessandria. La donna, che non parlava nè comprendeva l’italiano, non poteva uscire di casa e veniva costantemente sorvegliata dal marito o da parenti e amici dell’uomo. La straniera è però riuscita a fuggire e a rivolgersi alla Questura che ha accertato i fatti. Il marocchino, che si era già sposato due volte negli ultimi tre anni, aveva deciso di segregare la ragazza perché giudicava pochi i 9.000 euro pagati per il matrimonio fasullo. La giovane aveva più volte tentata la fuga ma, sorpresa, era stata punita con botte e violenze. Alla fine ce l’ha fatta ed è riuscita a raggiungere la Questura di Alessandria per raccontare la sua storia. Le indagini della Polizia hanno così fatto luce sulla vicenda che si è conclusa con l’arresto del "marito" e di un altro uomo: Allai Drissi, 31 anni domiciliato ad Alessandria. Devono rispondere dei reati di sequestro di persona, favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, tentata violenza sessuale.
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