giovedì 7 giugno 2007

I carabinieri irrompono tra gli spacciatori, tre albanesi arrestati

5/6/2007 (7:58) - GUERRA AL CRIMINE, SUL MERCATO VALEVANO SETTE MILIONI DI EURO
Blitz antidroga, cane lupo
scopre 21 chili di eroina
La collaborazione tra i Nuclei radiomobile e operativo dei carabinieri ha fruttato uno dei più ingenti sequestri di droga mai avvenuti a Torino

GRAZIA LONGO

TORINO
È una notizia che si commenta da sé per i numeri che la definiscono. La scoperta di 21 chili di eroina purissima - valore commerciale oltre 7 milioni di euro - quella di 110 mila euro in contanti, l’arresto di 3 albanesi incensurati.

Uno schiaffo contro la criminalità che controlla lo spaccio di sostanze stupefacenti, grazie all’impegno e all’intuito dei carabinieri e al fiuto del loro migliore cane antidroga, il pastore tedesco Mike. La collaborazione tra i Nuclei radiomobile e operativo dei carabinieri ha fruttato uno dei più ingenti sequestri di droga mai avvenuti a Torino. Al centro delle indagini, iniziate tre settimane fa per un controllo di routine sul territorio, c’è un insospettabile. Un albanese incensurato, Turja Klodjan, 27 anni, residente in un alloggio in corso Rosselli 82. Quartiere residenziale, elegante, al di fuori da soliti giri legati allo spaccio.

Segnale che non fa demordere l’attività dei carabinieri, anzi li spinge a ipotizzare una compravendita di droga a medio-alto livello. Si infittiscono gli appostamenti e le documentazioni meticolose di quanto avviene in questo nell’alloggio all’insaputa di tutti gli altri inquilini. L’arrivo di altri due albanesi - Bleta Alban, con regolare permesso di soggiorno, e Grycka Ymer, 27 e 28 anni - accelera l’attività investigativa. I carabinieri, coordinati dal capitano Silvio Mele e dal tenente Lorenzo Repetto, puntano l’attenzione su quel trolley che i due si portano appresso con particolare apprensione. Non a caso: contiene 110 mila euro da offrire in acconto all’altro albanese, che mostra loro un panetto da mezzo chilo di eroina.

Ecco il quadretto che i carabinieri si trovano davanti quando fanno irruzione nell’appartamento interrompendo il summit. «L’intuito ci ha però spinto a cercare dell’altro» precisa il colonnello Crescenzio Nardone. Ed è a questo punto che interviene Mike. Il pastore tedesco perlustra la zona dove erano stato avvistato nei giorni precedenti Turja Klodjan. In un prato incolto, al di là della recinzione tra corso Mediterraneo e corso Lione, che Mike, nascosti da altissimi rovi, fiuta l’eroina. «Una quantità enorme, sinceramente al di là delle nostre aspettative» ammette il capitano Mele.

Le indagini non si fermano qui, perché non è da escludere che dietro i tre albanesi si nasconda una rete più ampia che domina lo spaccio di eroina proveniente dai Balcani.

Nessun commento: