giovedì 7 giugno 2007

Pakistani stupratori

Nella notte tra il 21 e il 22 aprile si sono resi protagonisti di un brutale stupro, ora sono finiti in carcere e ci resteranno. Sono stati i carabinieri di Brescello a mettere le manette a due cittadini pakistani, un 29enne residente a Boretto e un 23enne residente a Dosolo per i reati di violenza sessuale di gruppo aggravata, sequestro di persona, rapina e lesioni personali ai danni di una 50enne reggiana. E venerdì mattina il giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Emilia raccogliendo le richieste del sostituto procuratore Maria Rita Pantani, titolare dell’inchiesta, oltre a convalidare i fermi ha disposto nei confronti dei due l’applicazione della misura cautelare in carcere. Il racconto di quanto fatto dai due pakistani, insieme ad altri due connazionali, è agghiacciante.
Erano circa le 21 del 21 aprile quando la 50enne è stata avvicinata a Gattatico da un’Alfa 146, alla guida uno dei due pakistani che l’ha fermata con la scusa di chiedere l’orario. E mentre la donna rispondeva, dal baule della vettura è letteralmente saltato fuori il complice che con violenza l’ha spinta sui sedili posteriori dell’Alfa che, a grande velocità, si è allontanata da Gattatico. La destinazione era la campagna di Lentigione di Brescello, ma fin dal tragitto la vittima ha capito le intenzioni dei suoi rapitori: durante il percorso in auto, infatti, l’uomo che l’aveva spinta sul sedile ha abusato sessualmente di lei. Era solo l’inizio di un orrendo incubo che la stessa ha vissuto per diverse ore e che l’ha vista vittima di reiterati abusi sessuali prima a Lentigione, dove le sono anche stati tolti 10 euro e il cellulare. Con il telefonino rubato i due uomini hanno chiamato altri due amici che giunti sul posto hanno con violenza abusato della povera donna. L’auto con il branco e la vittima si è poi spostata spostata sotto il ponte dell’ex cispadana, sempre nel comune di Brescello, dove consumando fiumi di birra i quattro balordi hanno continuato ad abusare della donna oggetto anche di reiterate violenze fisiche. Solo alle 3 di notte la 50enne è stata ricondotta nelle campagne di Lentigione e abbandonata in lacrime e con i vestiti stracciati. E’ stato grazie all’aiuto di alcuni cittadini che è riuscita a lanciare l’allarme ai carabinieri che in un primo momento si sono premurati di accompagnarla all’ospedale per le cure del caso — per lei sette giorni di prognosi —, e poi hanno raccolto una dettagliata denuncia avviando immediatamente le indagini. Fatale al gruppo di violentatori è stato l’aver ricontattato la donna: per comprarne il silenzio le hanno offerto denaro in contanti fissando un appuntamento per la consegna. A quell’incontro, però, si sono presentati i carabinieri brescellesi che hanno fermato il 29enne di Boretto con 1.700 euro in tasca, a bordo della stessa auto dove la vittima era stata caricata con forza. Gli elementi di prova raccolti dai militari hanno quindi portato immediatamente al primo arresto cui è seguito quello del 23enne di Dosolo. Le indagini proseguono per identificare gli altri due violentatori.

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