giovedì 7 giugno 2007

Droga, in manette il clan dei magrebini

Gallarate – Emesse 25 ordinanze di custodia cautelare. L'accusa comprende anche due morti per overdose

Droga, in manette il clan dei magrebini

Nuovo colpo allo spaccio di droga. Un'operazione di polizia con 200 uomini e 30 mezzi per individuare un giro di eroina e cocaina, che infestava da tempo i boschi dell'alto milanese e in particolare Lonate Pozzolo, Uboldo, Gerenzano e Caronno pertusella, oltre ad alcune zone del novarese e del magentino. Il gip ha emesso, su proposta del pm Tiziano Masini, 20 ordinanza di custodia cautelare: 18 le persone arrestate nella notte a Varese, Uboldo, Lonate Pozzolo, Magenta, Oleggio, Marano Ticino, Domodossola.
L'indagine è partita a seguito di alcune segnalazioni di tossicodipendenti arrestati in altre operazioni di polizia. Gli inquirenti hanno identificato gli organizzatori di uno dei tanti supermarket della droga che mettono radici nei boschi della provincia. Si tratta di una nuova sistemazione logistica, determinata dall'intensificata opera di repressione presso la stazione di Gallarate, un tempo crocevia di tutte le droghe della zona.

Al centro del traffico una famiglia di marocchini, gli Hanid, coinvolta con fratelli e cugini nell'organizzazione del giro. Si tratta di un vero e proprio clan. Negli atti dell'ordinanza di custodia sono infatti contenute le registrazioni telefoniche di alcune conversazioni con i parenti in Marocco, vere e proprie esortazioni a intensificare ed estendere il traffico, con anche sostituzioni di membri del clan in qualche modo "bruciati". Il gruppo aveva base ad Uboldo, vicino Saronno: otto marocchini, di cui solo uno con regolare permesso di soggiorno.
L'organizzazione era abbastanza semplice e si basava su un meccanismo già noto alle forze dell'ordine. Gli acquirenti possiedono i numeri di cellulare da chiamare. I marocchini segnalano il luogo e l'ora con un linguaggio in codice, e infine avviene l'incontro e lo smercio. Un supermarket con clienti provenienti anche da Trento, Torino, Treviso e Vicenza. Segno che i prezzi erano buoni, un po' meno la qualità. Nel gennaio e nel marzo del 2001 due tossicodipendenti morirono infatti nella loro auto nei boschi, a causa di un'overdose provocata da una dose tagliata male. Per questo, il pm Tiziano Masini, li accusa di concorso plurimo in spaccio continuato di sostanze stupefacenti e di omicidio. L'operazione, coadiuvata dal vicequestore di Gallarate Giovanni Broggini, è stata ribattezzata "Hanas" , serpente, in arabo, l'appellativo dato alla polizia di stato dal clan.

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